Sono pochi i thriller che rimangono impressi nel pubblico. Solo per vendetta e uno di questi!
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Il grande Nicolas Cage, che per questo film ha ricevuto persino una ingiusta nomination al peggior attore dell'anno (film presente su CB01, veste i panni di un professore qualunque: Will Gerard. L'uomo vive una vita bellissima con la sua amata Laura, fino a quando un giorno non capita qualcosa di tremendo proprio alla sua dolce meta. La donna viene infatti violentata ed aggredita da uno sconosciuto, ferendo tantissimo i sentimenti del marito. Will decide quindi di rimanere calmo, fino a quando un gruppo di persone non gli propone un patto per sistemare il colpevole.
Avendo vissuto sempre da uomo tranquillo, Will dapprima decide di non accettare questo patto, ma poi ci ripensa e fa fare una brutta fine all'uomo che ha maltratto sua moglie. Questi favori pero di solito richiedono qualcosa in cambio e Will si rendera conto ben presto di aver fatto un patto con il diavolo. Il gruppo infatti si fara vedere nuovamente, chiedendo a loro volta favori al professore per pareggiare i conti. E cosi il thriller ha inizio, ponendo le basi per una bellissima ora e mezza di azione e suspence puro. Ovviamente a noi il film piace moltissimo, e non capiamo come mai la critica lo abbia odiato cosi tanto.
Purtroppo il film, che trovate anche su Altadefinizione non ha incassato quanto doveva. E' uno dei pochi film di Nicolas Cage ad andare in rosso, visto che ha ottenuto solamente 12.3 Milioni di dollari nel Box Office mondiale a fronte di un budget di ben 30.000.000 di Dollari! Spaventoso!
Il film, come riportato da Wikipedia, e uscito in anteprima mondiale nel nostro bellissimo paese il 2 settembre 2011, mentre in America e arrivato solamente il 16 marzo 2012.
Nonostante da noi sia arrivato per primo, il film ha ottenuto solamente 630 mila euro nel bel paese, come riporta Mymovies. Anche il voto dato dal sito rispetta questi dati, visto che ha ottenuto solo 2.5 su 5 stelle.
Uno dei pochi portali a parlare veramente bene di questo thriller di ben 108 minuti e Comingsoon. E noi gli diamo ragione totalmente, visto che il film non rappresenta magari la perfezione ma risulta comunque carino e ben fruibile...
Susan sta per sposarsi, quando un meteorite, di una sostanza sconosciuta e potente, il Quantonium, la colpisce, rendendola enorme, fino a raggiungere l'altezza di un palazzo. Sara cosi catturata dall'esercito e trasferita in un luogo segreto (un cenno forse all'Area 51??) dove fa la conoscenza con gli altri 'mostri', li racchiusi da 50 anni: troviamo uno scienziato pazzo, che si e trasformato nel corso di un esperimento in uomo con la testa di scarafaggio (il dr professor Scarafaggio); un essere meta pesce e meta scimmia (l'Anello Mancante), muscoloso e edonista; B.O.B., un agglomerato gelatinoso tipo blob, indistruttibile; e infine un enorme insetto colorato chiamato Insettosauro. Questa eterogenea e simpatica combriccola sara chiamata in aiuto della terra, quando un alieno malvagio arrivera con la sua nave carica di minacce, in cerca del Quantonium perduto, e con mire distruttive sul nostro pianeta. Mostri contro Alieni e la nuova produzione Dreamworks in animazione digitale 3D. Un titolo che ricorda il Monsters & Co di qualche anno fa, i cui protagonisti erano dei mostri che si guadagnavano da vivere spaventando i bambini. Questa volta l'ambientazione e piu 'terrestre', con un clima da invasione aliena del tipo 'La guerra dei Mondi' o 'Ultimatum alla Terra'. Come oramai ci hanno abituati i maghi del digitale americano, gli effetti speciali sono di prima classe (il film e progettato con una tecnica, che accompagnera anche i futuri film di animazione, che li predispone alla visione con occhiali 3D); la magnifica grafica accompagna un film dotato di ritmo sostenuto, molto divertente e dalla sceneggiatura ben curata. Le scene d'azione si moltiplicano, e non mancheranno di entusiasmare il pubblico di piu piccoli, cosi come i personaggi stravaganti e fantasiosi. L'ironia di fondo prende di mira anche il presidente americano, che nella sala operativa ha due enormi bottoni rossi, uno per il lancio del nucleare e uno per il caffe; e le situazioni paradossali e comiche divertiranno anche il pubblico di adulti. Il film non presenta particolari morali, o insegnamenti profondi, ma e volto solo a divertire e a intrattenere: il che, bisogna dire, non sempre e un male, visto anche che questo obiettivo e pienamente centrato, perche il target a cui si rivolge (e non solo) non puo che uscire dalla visione soddisfatto e divertito.
L'elefante Ortone vive spensierato nella giungla di Nullo, quando un bel giorno incontra un granellino di polvere, posatosi su un fiore, da cui gli giungono delle voci. Ortone viene a conoscenza della minuscola popolazione che abita all'interno del granello, il popolo dei Chi Non So che abita nel mondo dei Non So Chi. Il loro sindaco, il Sindachi, chiede ad Ortone di portarli in un posto sicuro; ma la giungla, come l'ingenuo elefante dal cuore d'oro presto scopre, e un posto tutt'altro che tranquillo, e questo lo portera ad intraprendere un viaggio, tra mille insidie, con un condor tanto spietato quanto imbranato (Vlad) che gli dara la caccia, per condurre il granellino con i suoi piccoli abitanti alla salvezza. Il mondo dei Chi Non So ricordera a chi lo ha visto il film 'Il Grinch', anche se qui manca l'atmosfera natalizia di quel film: Ortone e il mondo dei Non So Chi sono infatti frutto dell'immaginazione di uno scrittore americano, Ted Geisel, che ne scrisse le avventure piu di 50 anni fa. Il buffo e stravagante sindaco, che vanta 96 figlie femmine ed un unico maschio, abita in un paese che vive nella gioia e in un ottuso buonismo, ed e l'unico che riesce a mettersi in contatto con l'infinitamente piu grande che li circonda e a rendersi conto che il suo mondo e in grave pericolo. Ortone, superata l'iniziale incredulita, difendera a tutti i costi il granellino nel viaggio per la salvezza, nonostante gli sberleffi degli amici e l'ostilita degli abitanti della foresta. Ortone e il mondo dei Chi appare ben presto un film rivolto ad un pubblico di bambini, anche se non lo disdegneranno i piu adulti. In questo caso le animazioni, ben realizzate, sono della Fox Animation (i creatori dell'Era Glaciale), e non hanno nulla di meno rispetto a quelle della piu prolifica Pixar. Le tematiche proposte sono incentrate sui valori dell'amicizia, della giustizia, sul non fermarsi alle apparenze o a cio che si da per scontato. Rimane certo un film dai tratti fortemente ingenui, ma non e mai banale e strappa piu di un sorriso. Unica scelta discutibile, ma sono gusti personali, e la scelta di Christian de Sica per il doppiaggio di Ortone, che gli da accenti dialettali e romaneschi di cui sinceramente si poteva fare a meno.
Norman ha una dote del tutto particolare: riesce a vedere e a parlare con gli spiriti dei defunti. Questo pero lo rende un incompreso, uno 'strano' agli occhi di tutti gli altri abitanti di Blithe Hollow, una piccola cittadina che, 300 anni prima, era stata teatro di una caccia alle streghe. Il piccolo Norman pero sara l'unico in grado di sconfiggere la terribile maledizione che aleggia sulla cittadina: ogni anno si risveglia infatti lo spettro di una delle streghe, che minaccia di scatenare i morti dalle proprie tombe e di gettare terrore sul paesino. Le animazioni digitali della societa Laika, al suo secondo lavoro dopo Coraline e la porta magica, ci trasportano nel classico paesotto di provincia americano, con il giovane solitario ed incompreso Norman che, un po' come il protagonista di 'Il sesto senso', vede i defunti e riesce a parlare loro. L'atmosfera che si respira e un po' quella di un vecchio b-movie americano in stile invasione dei morti viventi. Il palcoscenico si arricchisce presto di personaggi ben caratterizzati e a loro modo inquietanti, dalla maestra petulante al bullo Alvin, l'amico cicciotto e pauroso Neil, la sorella nevrotica Courtney. E infine loro, gli zombie che torneranno a calcare il suolo dei vivi. Come in Coraline l'atmosfera e vagamente onirica e ovattata da un senso di ironia dalle tinte horror. Le tematiche trattate non sono propriamente destinate ad un pubblico di bambini piccoli, cosi come il tono complessivo del film, un po' troppo inquietante. L'azione non e ai livelli di film come i piu blasonati Dreamworks ma e capace di intrattenere, strizzando in particolare l'occhio ai nostalgici del filone horror movie anni '80, senza pero coinvolgere completamente con nulla di piu.
Il cavaliere oscuro e il seguito di Batman Begins, sempre ad opera del regista Christopher Nolan; questa pellicola vede l'evolversi delle avventure del paladino della giustizia, Batman, difensore della giustizia, nella sua lotta contro il crimine che infesta Gotham City. Questa volta l'attenzione e puntata su altri due storici nemici del personaggio dei fumetti: il Jocker e DueFacce, dei quali si vede la 'nascita' come antieroi. Ritrovamo anche i personaggi di Batman Begins, come il maggiordomo di Bruce Wayne, Alfred (Gary Oldman) e la ragazza di cui Bruce e innamorato (Maggie Gyllenhaal). Il pipistrello mascherato, avvolto nel suo lungo mantello nero e con l'ausilio di armi avveniristiche ideate dal suo scienziato di fiducia (Morgan Freeman) usera la sua rabbia e il suo lato oscuro per proteggere i cittadini dalla follia del Joker, che, proprio come la carta da gioco, stravolge ogni ordine, e imprevedibile, malvagio e sovverte l'ordine per sostituirvi il caos. Il film propone riflessioni profonde sul bene e il male che e in ognuno di noi, sulle possibilita di scelta. E' tutto solo caos e ogni uomo e solo e usa gli altri finche gli fa comodo, come pensa il Joker, o esiste ancora l'ordine, l'amore verso gli altri, l'altruismo, la giustizia rappresentati da Batman? La sequenza delle due navi sotto minaccia di esplosione svela la seconda scelta come ancora possibile anche in una citta corrotta come Gotham City. E Batman, paladino della notte, giustiziere senza macchia, alla fine rinuncia al suo status di eroe, affinche la citta abbia una identita, qualcosa a cui credere e che la unisca, per diventare il vero cavaliere oscuro, ancora piu tenebroso e oscuro, protettore silenzioso e solitario degli innocenti. Le atmosfere scure e lugubri rendono bene da contorno ad una storia profonda, dalle scene d'azione decisamente ben realizzate e spettacolari, anche se forse maggiormente caotiche del primo episodio. Cast eccezionale e ottima recitazione, con il miglior Joker (Heath Ledger, morto pochi mesi dopo le riprese per overdose di antidepressivi) visto finora in un film di Batman.
Steve Rogers (Chris Evans) e un giovane piccolo e gracile, ma desidera a tutti i costi arruolarsi nell'esercito USA per compiere il proprio dovere in Europa, contro il pericolo nazista. Gli sara proposto di diventare Capitan America, dopo essersi sottoposto come volontario ad un esperimento scientifico che lo rendera incredibilmente piu forte e veloce. Il nuovo eroe dovra combattere contro l'organizzazione filo nazista Hydra, guidata dal malvagio Teschio Rosso (Hugo Weaving). 'Capitan America, il primo vendicatore' e il primo dei supereroi Marvel, che ci viene proposto, come e gia accaduto da qualche anno in qua per molti altri fumetti, in una trasposizione sul grande schermo. Il giovane Steve calzera come storia vuole i panni dell'eroe mascherato, per sconfiggere una malvagia organizzazione nazista che vuole, ovviamente, la fine del mondo. Dapprima incitatore delle folle in stacchettini palcoscenici, quindi protagonista sui campi di battaglia in Italia, Capitan America, armato del suo scudo a stelle e strisce, si fara onore nella lotta contro i malvagi. La storia e abbastanza fedele al fumetto originale, e gli rende onore calandoci bene nel clima degli anni '40, con un supereroe antesignano di tutti i futuri Superman, Batman e compagnia, strettamente correlato alle ansie e aspettative di quell'epoca e la relativa esaltazione del giusto contro l'oppressore e il bullo. La prima parte del film e dedicata soprattutto alla nascita del nostro eroe, con relative forze e debolezze, la seconda parte e piu ricca di azione e non manchera di donarci qualche bell'effetto speciale pur senza eccessi. La lunga durata della pellicola e ben orchestrata, grazie ad una trama che scorre fluidamente e ad un ottimo cast secondario, tra cui Tommy Lee Jones nei panni del colonnello americano, Stanley Tucci nel ruolo del dottor Abraham Erskine e Hailey Atwell in quelli di Peggy Carter, tutti ben diretti dal Joe Johnston gia regista di altri importanti lavori come Jumanji o Jurassic Park 3. Aggiungiamoci anche un bel finale, degno di un film ben fatto come questo.
Una produzione colossale ispirata dall'omonimo romanzo del 2004 di David Mitchell, da cui si e ottenuta una tra le piu grandi produzioni del cinema tedesco. Coud Atlas e difficilmente inquadrabile in un unico genere. La trama e spezzettata in una ampia varieta di racconti e personaggi, all'inizio difficilmente correlabili tra loro, separati nel tempo e nello spazio, dai tempi della schiavitu nelle Americhe, ai giorni nostri, al futuro prossimo degli androidi e futuro remoto in epoca post apocalittica. I personaggi (volti famosi del calibro di Tom Hanks, Halle Berry, Hugo Weaving, Hugh Grant) possono essere protagonisti o figure secondarie anche in piu racconti, che scorrono paralleli tra loro, intersecandosi e poi allontanandosi, e che solo percorrendo la miriade di vicende che ci vengono proposte assumono un significato unico e correlato tra loro. L'opera vuole essere una visione filosofica della vita, delle persone e delle loro esistenze, influenzate e connesse le une con le altre, in cui lottare per la liberta e la vita assume un significato quanto mai profondo ed inaspettato, tanto difficile da raggiungere quanto simile nelle diverse epoche e nelle situazioni. Una indagine psicologica incredibilmente forte, capace di scavare nelle persone, nelle loro virtu e nei loro peccati, nelle ingiustizie e nella ricerca di una verita, quale che sia; una visione dell'umanita a tratti new age, a tratti visionaria, in cui lo spettatore e catapultato con il pensiero indotto a spaziare in scene che possono ricordare da Blade Runner a Master and Commander; sceneggiatura e ambientazioni sontuose, accompagnate da un buon uso della computer grafica, e ricercatezza nella fotografia, dialoghi curati ed elaborati. Sicuramente un film epico ma non adatto a tutti, per la difficolta iniziale ad ingranare e a seguirne le vicende, e per la lunghezza non indifferente (quasi tre ore), e dotato di una profondita inaspettata in un crescendo che unisce l'arte all'azione e alla morale.